21 giugno, ha inizio la bella stagione estiva che ci regala varietà e colori in tavola con frutta che non soltanto gratifica il nostro palato per la sua dolcezza e freschezza, ma possiede un ricco patrimonio di principi nutritivi e ci aiuta a mantenere nel nostro organismo il giusto livello di idratazione. Ad annunciarci l’arrivo dell’estate sono, in particolare, le ciliegie, irresistibili tentatrici, ricche di vitamina A, vitamina C e molte del gruppo B ma anche ferro, magnesio, zinco, calcio e zolfi e di molti oligoelementi come zinco, rame, cobalto e manganese. Da qualche settimana hanno fatto la loro comparsa anche sui banchi del mercato di Cuneo ed è qui che, con Paolo Ambrogio responsabile zonale della Cia di Cuneo, incontriamo Fausto Aimar, giovane agricoltore di Tarantasca.
“La cerasicoltura nella provincia Granda- informa Paolo Ambrogio – non ha una grande tradizione nella coltivazione specializzata limitandosi per lo più alla presenza di piante isolate consociate con altre colture. Ma a Tarantasca, da oltre un decennio, Fausto Aimar, sta coltivando, con notevole passione e competenza professionale, un impianto intensivo cerasicolo di una certa importanza, con più di 1.000 piante e 100 varietà. Il frutteto è composto da piante di ciliegio a basso fusto (da portinnesti nanizzanti) ed è interamente protetto da una rete a maglie fini per la difesa dalla grandine, dall’infestazione di agenti bioticidannosi (insetti e malattie) e, non per ultimo, dalla voracità degli uccelli. Una copertura che, purtroppo, rappresenta un notevole costo per l’azienda. Tra i filari si ammirano rami e chiome carichi di frutti, tondi, dai colori dalle mille sfumature, dal rosa al rosso vivo, al nero e di tante varietà : Kordia, Georgia, Lapins, Early, Sweet, Regina”.
“ Per avere le ciliegie migliori non si può prescindere dalla naturalità del prodotto – riferisce Fausto Aimar – e, poiché va da sé che meno esse vengono trattate e migliore è la qualità, seguo i princìpi della lotta integrata che prevede un sistema di produzione a basso impatto ambientale per la lotta alla mosca del ciliegio, alla monilia ed al corineo” e segnala le trappole a feromoni con cui cattura gli insetti su dischi gialli adesivi posizionati sulle piante. “Sono lontani gli anni delle piante di ciliegio ad alto fusto con i raccoglitori che si inerpicavano sulle piante con lunghe scale, oggi, per la raccolta, gli operatori utilizzano carri semoventi a piattaforma elevabile. La produzione di Fausto si aggira sui 60-70 q.li e, pertanto, viene prevalentemente smaltita al banco del mercato di Cuneo o tramite il canale commerciale breve dei piccoli negozi dell’interland cuneese. Sui nostri mercati a partire da metà maggio affluiscono ciliegie italiane, in particolare del Veronese e della Romagna ma anche moltissime da paesi europei ed extra. La concorrenza estera è forte ed è paradossale che talvolta il consumatore, che chiede prevalentemente un prodotto grosso, buono e consistente, acquisti ciliegie che provengono da lontani Paesi, un prodotto che viene staccato acerbo o insufficientemente maturo solo per poter arrivare prima del prodotto locale o per poter resistere più facilmente a lunghi trasporti”. Paolo Ambrogio conclude illustrando le caratteristiche nutrizionali delle ciliegie “Sono ricche in antiossidanti che contrastano i radicali liberi e ritardano l’invecchiamento, abbassano il colesterolo portando benefici anche al cuore e all’apparato circolatorio, contengono melatonina per un sonno sereno, sono un frutto diuretico e lassativo e, grazie a questa caratteristica disintossicano e depurano l’organismo”.