“Il 2016 è iniziato con grandi novità nella Cantina di Clavesana – informa Silvio Chionetti,
vicedirettore della Cia di Cuneo -. Il consiglio di amministrazione ha, infatti, proposto ai soci un ambizioso piano di lavoro, di cui ci hanno riferito il riconfermatissimo presidente Giovanni Bracco e la direttrice Anna Bracco: “La Cantina di Clavesana è, per i viticoltori di un’ampia zona di Langa, il punto di riferimento sia per la qualità che per la quantità del Dolcetto, le cui uve trovano qui la loro miglior collocazione ed i cui vini, grazie ad un vasto assortimento, ricevono ampio riconoscim
ento dal vasto pubblico della clientela proprio in virtù della capacità di corrispondere alle esigenze di diversi palati, da quelli dei giovani, delle persone mature fino a quello delle donne”.
“Ma è proprio dal target di serietà, tradizione ed innovazione che identifica, da anni, il lavoro della Cantina- rileva Chionetti -, che è venuto lo stimolo per cercare di venire incontro ad altri consumatori, persone alla ricerca sì di sapori consolidati ma anche di nuova freschezza. “La strategia aziendale – informa il Presidente – intende rinnovarsi a livello territoriale, diversificare la produzione aggiungendo al classico Dolcetto anche altre tipologie di eccellenze vinicole, bianche e rosse, un indirizzo che, pur nella sempre miglior gestione delle denominazioni territoriali punti di forza e di prestigio della Cantina, voglia corrispondere alle nuove tendenze, al segnale di novità che si sta affermando nell’affollato mondo vitivinicolo, con l’introduzione nel territorio di vitigni quali Nebbiolo, Pinot nero, Chardonnay, Sauvignon, Riesling, Bianco langhe”.
“Una diversificazione che vuole significare – integra il Direttore – rafforzamento della politica della qualità e della capacità di offrire prodotti diversi, consolidamento del nostro marchio, secondo una strategia in grado di assicurare una sempre più ampia visibilità dei nostri prodotti sia nel mercato nazionale che estero ( Anna Bracco è reduce da incontri con operatori commerciali dei Paesi Scandinavi, ndr) quale immediata risposta alle variegate esigenze della clientela”.
“L’importante – chiosa Giovanni Bracco – è mantenere lo stretto connubio prodotto-territorio,
perseverare nella identificazione delle qualità del vino con la valorizzazione delle peculiarità dell’ambiente che lo genera, nella integrazione con la sua riconoscibilità dai luoghi di produzione. Ed è proprio per questo che andremo al recupero di terreni marginali, per l’impianto di taluni vitigni, ed alla sostituzione, soprattutto nelle zone alte con difficoltà di gradazione, con vitigni alternativi”.
“Scelte coraggiose – conclude Anna Bracco – che vede i soci interlocutori protagonisti nel panorama di soggetti che sono coinvolti in questo nuovo indirizzo, finalizzato a far crescere l’azienda sotto un nuovo profilo organizzativo, per essere al passo con l’evoluzione viticola varietale, diventare stimolo e certezza economica per il nostro territorio, capace di garantire futuro e sempre più adeguato reddito ai produttori. In questo disegno trova spazio anche la produzione in Cantina di vino con metodo biologico, la cui certificazione è prevista proprio partire dalla vendemmia 2016, quale ulteriore strumento per il riconoscimento della Cantina all’esterno ed ulteriore volano di promozione, di valorizzazione e di sviluppo della ricca gamma dei nostri vini”.