Si è svolto lunedì scorso, nella sede del Consiglio regionale a Torino, l’incontro chiesto da
Cia con i rappresentanti politici riguardo il problema del contenimento della fauna selvatica.
Decine di agricoltori e sindaci hanno partecipato all’iniziativa che ha coinvolto le Cia di
tutto il Piemonte; il Cuneese era rappresentato principalmente da viticoltori, corilicoltori,
allevatori. Ad accompagnarli, il presidente provinciale Claudio Conterno, il direttore Igor
Varrone, il vicedirettore (anche assessore del Comune di Bastia Mondovì) Silvio Chionetti.
L’incontro è stato aperto dal presidente regionale Cia Gabriele Carenini, che ha spiegato
la mobilitazione del mondo agricolo che riguarda il nostro territorio e coinvolge, oltre gli interessi
rurali, anche la sicurezza stradale e l’incolumità pubblica.
A seguire, gli interventi di alcuni agricoltori portavoce, poi quelli di sindaci e rappresentanti
delle Amministrazioni comunali, che hanno evidenziato quanto si tratti di una vera emergenza,
la cui soluzione non è più rimandabile.
L’assessore Giorgio Ferrero ha ascoltato tutte le istanze e le testimonianze dei produttori,
poi ha spiegato che il ruolo della Regione è frenato dai limiti imposti dalla normativa nazionale.
Le specie presenti, che non sono autoctone nella loro origine, è ora fonte di gravi disagi e danni
enormi. In Piemonte, ha spiegato l’assessore, manca un aggiornamento della legge nazionale.
Commenta il presidente Conterno: “L’iniziativa Cia è stata ben strutturata e utile per
ragionare insieme sul problema, forse i politici hanno colto l’esasperazione dei produttori. La
risoluzione del problema del contenimento della fauna selvatica non può essere delegata ad
una categoria sportiva quale i cacciatori, che oltretutto sono sempre meno: lo Stato deve fare la
sua parte. La fauna appartiene allo Stato e questo deve perciò corrispondere i danni causati
agli agricoltori dalla loro presenza, in tempi adeguati”.
A fronte di questo, nelle sue conclusioni, il presidente nazionale Cia Dino Scanavino ha
promesso l’impegno Cia nel riscrivere la legge 157/92 – Norme per la protezione della fauna
selatica – e proporla, in tempi brevi, alla politica in sede nazionale a Roma.