La Confederazione italiana agricoltori (Cia) – informa il Presidente dell’organizzazione provinciale Roberto Damonte – è un’associazione che è impegnata per l’affermazione dei valori che attengono all’agricoltura: l’onestà e l’integrità morale, la libera iniziativa imprenditoriale, il lavoro, la solidarietà, la cooperazione, la valorizzazione dell’ambiente e del territorio. L’organizzazione provinciale interviene in “Collisioni 2016” con il progetto “Quality Cia” con cui intende far conoscere e valorizzare le produzioni cuneesi di qualità dei suoi associati, rafforzare il valore relazionale del cibo tra produttori e consumatori favorendo lo sviluppo territoriale, l’indotto, l’occupazione ed il turismo locale, diventando un vero e proprio fattore di marketing del territorio. Dal 15 al 17 luglio a Barolo ed a Monforte d’Alba una rappresentanza di associati Cia presenterà una ricca vetrina di prodotti di elevata qualità: vino, ortofrutta, latte, formaggi, carne, eccellenze produttive cuneesi conosciute ed apprezzate in tutto il mondo. L’evento si svolgerà facendo intervenire moderni operatori della comunicazione audiovisiva in un’interazione tra il pubblico di Collisioni e produttori per la illustrazione della qualità intrinseca dei prodotti delle aziende. Sarà, altresì, l’occasione per far conoscere le attuali problematiche che stanno vivendo molti comparti agricoli per colpa di una filiera che allunga la catena e comprime i redditi, che sconta speculazioni internazionali, paradossi di un modello economico dell’abbondanza che sta, invece, alimentando la povertà, di una globalizzazione che si frammenta. E’ una situazione che per molte popolazioni sta diventando tragedia per le guerre fratricide, per l’aumento della fame, per i sempre più numerosi segnali di un irreversibile cambiamento climatico, per la diffusione della paura del presente e del futuro che, in tanti Paesi, i governanti ritengono di esorcizzare mettendo paletti e costruendo muri e barricate, per rimanere al sicuro, nella illusoria convinzione che basti chiudersi all’interno dei propri confini per evitare di essere coinvolti nelle crisi planetarie, nei cambiamenti climatici in testa, con tutte le conseguenze al seguito”.