“La coltivazione della patata – informa Paolo Ambrogio, responsabile zonale della Cia di Cuneo – ha sempre costituito una risorsa di fondamentale importanza per l’agricoltura delle aree montane. E se è pur vero che un tempo essa rappresentava il principale sostentamento per gli abitanti di quei territori oggi questa regina dei tuberi resta un alimento che trova largo consenso nelle ricette e nei menù, per l’apporto nutrizionale e la facilità di cucinarla. Oggi è, soprattutto, un prodotto tipico, una eccellenza delle zone montane, di sempre maggiore attenzione da parte dei consumatori ed interessante prodotto per la promozione di quei territori. Così come, da qualche anno, avviene in Valle Grana con la sagra dell’antica patata Piatlina e della patata Ciarda delle Valli Occitane. Il 21 agosto pv a Monterosso Grana si svolgerà la BODI FEST ( “bodi” in lingua occitana significa proprio “patata”), una mostra- mercato- gastronomia, una manifestazione finalizzata alla promozione del prodotto primario e dei piatti locali a base di due varietà di patate universalmente apprezzate per il loro ricco sapore, l’ottima consistenza, elevate qualità nutrizionali, la Piatlina e la Ciarda. L’evento si svolgerà con il patrocinio dell’Unione Montana Valle Grana ed in collaborazione con i ristoratori della Valle che proporranno menù tipici e gustosi piatti a base di patate, a tema con la festa”.
“L’iniziativa- integrano Debora Garino e Sandra Arneodo della “Fattoria dell’aglio di Caraglio” – intende valorizzare un prodotto che, non tutti sanno, possiede molteplici proprietà benefiche, a cominciare dalla vitamina C, efficace nel limitare i danni causati dai radicali liberi, molecole di ossigeno nocive per i tessuti organici. E’ caratterizzata da una notevole quantità di amido ma, a parità di calorie, dà una maggiore sazietà rispetto a pane e pasta. Le patate sono apportatrici di energia essendo carboidrati, ma hanno un apporto calorico minore rispetto a quello del pollo o del pesce. Sono ricche di fosforo e di potassio, quest’ultimo un ottimo aiuto contro l’ipertensione ed, inoltre, favoriscono le funzioni intestinali.
Curiosa la storia della patata. Quando venne importata in Europa dal Perù, non incontrò il favore della popolazione, anzi fu a lungo aborrita e consumata solamente da chi vi era costretto.
I motivi di tale antipatia erano tanti, ad esempio per la sua forma bitorzoluta che ricordava le eruzioni della lebbra. Inoltre l’originario color vinaccia della buccia era mal visto. Ma anche il fatto che invece di nascere dai fiori o dai rami degli alberi cresceva nelle profondità della terra restava inspiegabile, e come se tutto questo non bastasse, non era mai stata citata nella Bibbia.
Tutto questo creò intorno all’innocuo tubero un alone diabolico, tanto che ci furono esorcismi, processi e condanne al rogo ai danni di sacchi di patate.
In Russia si preferì a lungo morire di fame piuttosto che cibarsi del “frutto del diavolo”, mentre in Prussia per incoraggiare l’uso e la coltivazione, nell’anno 1651 fu emanato un editto in cui si condannava al taglio del naso e delle orecchie chiunque si fosse rifiutato di coltivare le patate.
In Italia le patate furono importate dai Carmelitani Scalzi, che le introdussero verso la fine del secolo XVI portandole dal Portogallo e dalla Spagna, che a loro volta le avevano importate dal Cile.
Nel 1700 la diffidenza dei contadini verso la patata fu combattuta in vari modi da proprietari terrieri e intellettuali. I meriti di aver dimostrato l’alto valore alimentare sono soprattutto dell’agronomo francese Antoine-Augustin Parmentier (1737 -1813). Egli studiò le proprietà alimentari delle patate, che fino a quel momento, in Francia, erano servite solo come nutrimento del bestiame, e ne propagò l’uso con il sostegno del re Luigi XVI. Per questa ragione si
guadagnò l’appellativo di “uomo incomparabile”. Si occupò anche del mais, delle castagne e del modo di macinare il grano. Infatti numerosi piatti francesi a base di patate portano il nome di Parmentier in onore.
Anche lo scienziato statunitense Rumfors studiava le patate e i modi per rispondere alla carenza di alimenti in grado di nutrire una popolazione in aumento. Nel secolo XIX la patata entrò con successo nella cultura alimentare dell’Europa Settentrionale. Anzi in certi paesi diventò il cibo prevalente o unico delle popolazioni rurali con conseguenze anche drammatiche e in situazioni di precario equilibrio produttivo-demografico, come nelle carestie del 1845-48 avvenute in Irlanda, che a causa della mancanza di cibo furono costretti ad emigrare in massa negli Stati Uniti.
In epoca più recente l’aera di impiego della patata si è esteso anche alle regioni dell’Europa Meridionale e della fascia centro asiatica, grazie alla surgelazione”.
La Manifestazione avrà svolgimento a Monterosso Grana Domenica 21 agosto dalle ore 9,00 alle 19,00.
Per ulteriori informazioni rivolgersi a lucio.alciati@libero.it – Tel. 3486729419 ed al Comune di Monterosso Grana: tel. 017198713