Il 2018 della castagna? Per la Granda, al contrario di quanto annunciato a livello nazionale, è una buona annata. Se la siccità dello scorso anno aveva inciso sulle pezzature, di ridotta dimensione, il clima più umido degli ultimi mesi ha garantito quantità e ottime pezzature: unico intoppo le giornate di caldo fuori stagione che possono farle marcire internamente, anche se per ora si tratta di un fenomeno limitato.
“I cambiamenti climatici in atto ovviamente influiscono anche sulle castagne, ma il clima pedemontano cuneese, rispetto a quanto avvenuto in altre regioni d’Italia, ha protetto i nostri frutti – conferma Marco Bellone, vicepresidente Cia Cuneo e castanicoltore di Boves -. Se continua così, senza troppi sbalzi di temperature, possiamo definirla come una buona annata”. La raccolta infatti proseguirà ancora fino alla prima decina di novembre.
ll monito ai consumatori – che quest’anno quindi potranno trovare qualche castagna da scartare tra i loro acquisti, anche se sana esternamente e non identificabile – èquello a prestare attenzione a cosa acquistano e a non farsi ingannare sulla provenienza. Le castagne della provincia di Cuneo sono tre: il marrone di Chiusa Pesio (un pezzo unico che non deve avere divisioni interne), la domestica di Cuneo coltivata a macchia di leopardo sul territorio (le più conosciute sono il Garrone rosso e il Garrone nero delle zone delle valli Gesso e Stura) e la castagna comune.
“Quella che spesso viene spacciata per castagna nostrana ma non lo è – dice Bellone -, è la castagna “eurogiapponese”. Ognuna ha le sue qualità organolettiche e gli usi per cui è più indicata e chi le acquista deve essere informato e consapevole”. “Non possiamo lamentarci di questa annata – conferma anche Marco Bozzolo, produttore di Viola -.
La nostra zona è vocata a castagne di più piccola pezzatura rispetto al marrone, che ben si prestano all’essicazione e questo ci permette anche di gestire meglio il problema dei frutti non sani di cui possiamo accorgerci prima di arrivare al consumatore finale”. I prezzi quest’anno sono buoni e oscillano fra i 1,70 e i 2,10 euro al chilo: una stagione da non lasciarsi scappare!