RUBRICA CIA La Guida di Giovedì 18 luglio 2019-
Tonda di Costigliole di Saluzzo: la “piccola” dal cuore Grande come i suoi produttori
Una passione orgogliosamente “stagionale” a salvaguardia della tradizione agricola del territorio
Cuneo – Morbide e profumate, le albicocche mature sono frutti molto dolci e appetibili, ottima fonte di vitamina A e di potassio, con un indice di sazietà piuttosto elevato. Diverse le qualità proposte sui banchi del mercato ma ne esiste una impossibile da dimenticare: la “Tonda di Costigliole” varietà autoctona del Comune di Costigliole Saluzzo e delle colline saluzzesi. A garantire è Giampiero Fornero dell’azienda agricola Fornero Andrea di Busca che oggi porta il nome del figlio a cui ha passato il testimone, rimanendo comunque al suo interno come coadiuvante. Un’eredità di famiglia ed una passione per l’agricoltura che si tramanda da quattro generazioni con produzione di mele, albicocche (100 q circa annui), susine, uve da tavola e vini delle colline saluzzesi che vanta un’esperienza ereditata da quattro generazioni.
“Le sue dimensioni medio piccole, il colore della buccia giallo aranciato chiaro con marezzature rossastre – spiega Giampiero Fornero – non attirano subito la curiosità del consumatore, abituato ormai ad altre proposte. Attenzione a non lasciarvi ingannare, in quanto vi trovate di fronte ad un frutto generoso dalle eccellenti caratteristiche organolettiche con un bassissimo tasso di acidità, dalla polpa succosa e dall’aroma intenso tutto da gustare. Una vera e propria chicca “orgogliosamente” stagionale, la cui maturazione avviene tra fine luglio e agosto”.
Questa cultivar tipica della zona, con l’arrivo verso la fine degli anni ’80 di nuovi tipi di albicocche dalle dimensioni e fattezze più scenografiche, sembrava essere relegata ad una coltivazione di livello meramente hobbistico. La volontà, e la tenacia dei numerosi produttori locali come il compianto ragionier Giovanni Gozzarino, ha permesso di continuare a crederci e ad investire sulla specie con la fondazione della cooperativa Albifrutta che conta oggi numerosi soci al suo seguito (Fornero in veste di consigliere).
Un vero e proprio “atto d’amore” per il territorio, volto a premiare una tradizione che sta permettendo di ottenere il meritato apprezzamento dai consumatori più attenti. “All’interno della cooperativa – spiega il direttore Albifrut Flavio Lovera – convergono diverse tipologie di frutta che lavoriamo con cura ma il nostro cavallo di battaglia rimane la “Tonda di Costigliole” che può essere consumata fresca oppure trasformata in succo o conservata come frutta sciroppata.
Oggi la superficie coltivata a “Prunus armeniaca” supera di poco i 100 ettari rappresentando il 40% circa della produzione di albicocche del Saluzzese. La si può trovare sui banchi dei mercati ma anche in alcune catene di supermercati. L’albicocco è una coltura molto sensibile al freddo ma la vocazionalità dell’area di coltura e la buona tollerabilità della varietà alle basse temperature invernali consente di ottenere una notevole quantità di prodotto. Ecco perché si pone molta attenzione, non solo durante la coltivazione ma soprattutto in fase di raccolta”.
La coltura della “Tonda di Saluzzo” si estende da Busca a Saluzzo, ad un’altitudine di 400 –500 m s.l.m. Sono interessati i Comuni di Costigliole Saluzzo, da cui la varietà prende il nome, Piasco, Verzuolo, Manta, Saluzzo, Busca, Castellar e Pagno. Una zona di produzione incastonata tra le Alpi Marittime e Cozie che la proteggono dai geli intensi, specie primaverili (l’albicocco è il primo a fiorire tra le specie da frutto coltivate professionalmente in Piemonte). “Da parte nostra ci stiamo impegnando ad informare il più possibile gli acquirenti – conclude il consigliere di Albifrut – ma l’invito è quello di richiedere al rivenditore di fiducia la disponibilità di questa bontà regalata dalla natura, unica nel suo genere, sana perché segue la corretta maturazione e ricca di proprietà”.
Sandra Aliotta