Sono 22 gli studenti stranieri che hanno sostenuto l’esame finale del nuovo corso di studi organizzato da Ian D’Agata, scrittore di vino e food internazionale e guru degli studi sui vitigni autoctoni italiani, nonché ideatore del Progetto Vino di Collisioni.
Il corso, sostenuto da Cia Cuneo e dal Consorzio della Barbera D’Asti, porta il nome di 3iC, ovvero «Italian and International Indigena Center for wine and food Studies», e ha visto la sua prima edizione dal 7 all’11 maggio nei castelli di Barolo e Costigliole d’Asti.
Giovani professionisti accorsi da Cina, Usa, Taiwan, Svezia, Canada, Australia, Sud Africa e altre nazioni hanno seguito le lezioni e degustazioni create per approfondire la loro conoscenza dei vitigni autoctoni e dei prodotti gastronomici piemontesi, allo scopo di formarsi, rafforzare e specializzare la propria carriera.
Una classe composta da figure giovani e professionalmente dinamiche: sommelier emergenti di ristoranti importanti nel mondo, giornalisti e blogger in cerca di nuove prospettive e importatori che lavorano nei loro Paesi alla promozione e alla vendita dei prodotti vinicoli e food del Made in Italy.
Giovani esperti che hanno seguito il corso con lo scopo di arricchire e approfondire la loro conoscenza per poter poi affascinare i clienti nel loro Paese, a decine di migliaia di chilometri di distanza e proporre così l’acquisto all’estero delle grandi produzioni enologiche e gastronomiche del Piemonte.
Nei due castelli di Barolo e Costigliole d’Asti, si sono svolte lezioni dedicate ai vini del Piemonte e alle produzioni gastronomiche più tipiche, dalla nocciola ai formaggi, riso, cioccolato e prodotti da forno. Tra i relatori che hanno accompagnato Ian D’Agata, il giornalista Roberto Fiori de La Stampa, l’ampelografa Anna Schneider, il presidente del Consorzio Barbera d’Asti e di Piemonte Land Of Perfection, Filippo Mobrici.
Gli studenti hanno sostenuto un esame scritto di 100 domande e solo i 2/3 l’hanno superato, ricevendo un attestato finale. «Un percorso affascinante, intenso e davvero formativo – dice la sommelier Irene Miller di New York – che mi permetterà di propormi in modo più professionale».
«Esperienza assolutamente inimitabile – concorda Gill Gordon-Smith, giornalista australiana – che sarebbe bello poter approfondire ancora, per diventare veri ambasciatori della vostra cultura enogastronomica nei nostri Paesi».
Igor Varrone, direttore di Cia Cuneo, giudica positivamente questa prima esperienza: «Collaboriamo da anni con Ian D’Agata sulla promozione dei vitigni autoctoni cuneesi e nell’ultimo anno il progetto si è allargato anche al cibo. Fare gioco di squadra ci consente di andare anche all’estero, per far incontrare le nostre aziende con i ristoratori, i sommelier e gli importatori che hanno reali interessi e necessità di allargare il loro mercato. Noi crediamo molto nella valorizzazione del territorio e il nostro ruolo è quello di essere al fianco delle aziende associate, seguendo il loro cammino dal campo alla promozione e alla vendita del prodotto finale».