«Mer» per Mercà e «Cu» per Cuntadin: ovvero «MerCu», il nuovo Mercato contadino che guarda caso va in scena proprio il mercoledì. Ma «Cu» sta anche per Cuneo, la città che ospita la nuova iniziativa del quartiere San Paolo: un mercato che si svolge ogni mercoledì sera, sotto i portici del complesso Arco del Sole di piazza Biancani, dalle 17 alle 21 durante l’estate e dalle 16 alle 20 nella stagione invernale, e che riunisce decine di aziende agricole con prodotti locali e provenienti dalla filiera dell’equo e solidale.
Inaugurato il 6 giugno, il progetto è nato dal Comitato di Quartiere presieduto da Andrea Sessa ed ha tra i principali sostenitori la Confederazione Italiana Agricoltori della provincia Granda. Nel primo anno il mercato sarà sperimentale. Dopo, se tutto funzionerà al meglio, diventerà definitivo con il probabile spostamento sulla superficie della piazza e la possibile costruzione degli allacciamenti all’energia elettrica, utilizzando i finanziamenti che il Comune ha già in parte stanziato per il Bando Periferie.
Riqualificazione urbana attraverso l’insediamento e consolidamento di un’economia locale e promozione e valorizzazione delle produzioni locali sia dei territori urbani e periurbani, sia e soprattutto di quelli di montagna, con attenzione alla qualità, alla prossimità, al valore etico e sociale: sono questi i principali obiettivi del mercato. «Un anno fa – spiega il presidente Sessa – il Comitato di Quartiere stava ragionando sulla necessità di ravvivare la piazza soprattutto di sera.
Lungo il giorno, infatti, l’area, essendo abitata per la maggior parte da famiglie giovani che lavorano, è poco frequentata. La sfida del mercato, perciò, è nata con gli obiettivi di dare un servizio ai residenti a prezzi adeguati e di creare delle occasioni di incontro e di aggregazione. Sopperendo alla mancanza di negozi che, spesso, sono costretti a chiudere per gli alti costi di gestione».
Quindi, una scelta anche sociale e culturale. «Il mercato nasce per far rivivere piazza Biancani e il quartiere. Ma gli agricoltori devono condividere una filosofia di vita nella produzione e nel relazionarsi con gli altri, in modo da creare una comunità con i consumatori attraverso processi economici locali virtuosi e vendendo qualità».
Lo spazio dedicato al Mercato sarà occasione di scambio di prodotti agricoli e trasformati, ma anche luogo di incontro e confronto sul tema delle produzioni e dell’alimentazione. «Abbiamo un disciplinare che gli espositori devono seguire – dice ancora Sessa -. Alla fine dell’anno sperimentale, c’è l’intenzione di predisporre una graduatoria avendo come titoli preferenziali la produzione biologica e la provenienza da zone montane considerate svantaggiate o marginali. Grazie alla Cooperativa Colibrì, c’è anche un banchetto del circuito equo solidale che già garantisce filiere certificate». Con un’ulteriore prospettiva? «Sempre in seconda battuta, ci piacerebbe introdurre la certificazione partecipata dei titolari dei banchi, attraverso controlli sulle merci in vendita da parte degli stessi produttori, dei tecnici del settore e dei consumatori. Avviando, inoltre, un percorso consapevole di informazione per quanti acquistano e di formazione per le aziende».