Le vedove ed i vedovi non sono i privilegiati d’Italia. Anche sulle prestazioni assistenziali occorre “drizzare le orecchie”
di Anna Graglia- presidente ANP/Cia Cuneo
Nella legge delega presentata dal Governo alla Camera dei Deputati all’art. 1 si prevede la “razionalizzazione delle prestazioni di natura assistenziale, nonché di altre prestazioni anche di natura
previdenziale”. Nella descrizione, contenuta nello nota tecnica, si indicano: l’assegno sociale, l’integrazione al trattamento minimo, la pensione di reversibilità.
Secondo questa legge delega le pensioni di reversibilità cessano di essere prestazioni previdenziali, cioè legate ai contributi versati effettivamente, ma vengono considerate prestazioni assistenziali, cioè legate al reddito familiare e sottoposte alla normativa dell’Isee,
E’ un altro chiaro attacco ai diritti conquistati, anche a prezzo di dure lotte, dai cittadini italiani. Quei contributi versati sparirebbero o meglio resterebbero nelle casse dello Stato: una “rapina legalizzata”.
Questo provvedimento, qualora venisse approvato, colpirebbe in maggior misura le donne la cui età media è più elevata di quella degli uomini ed hanno in molti casi pensioni dirette più basse.
Orribile che il Governo voglia recuperare denaro contante spremendo le vedove o i vedovi, anche di fronte alle notizie che ogni giorno leggiamo di scandali vergognosi di gestione del patrimonio pubblico, di rubererie consistenti nella gestione pubblica, di sprechi assurdi, di tangenti, ecc. ecc.
Il Presidente della Commissione Lavoro della Camera, on. Cesare Damiano, ha dichiarato “le pensioni non
possono essere una specie di Pozzo di San Patrizio del Governo.”
Il presidente del Consiglio Renzi e il Ministro Poletti, hanno allora dichiarato che non vogliono mettere mano alle reversibilità, ma qualcuno l’ha pur scritto nella legge delega, non è certo piovuto dal cielo.
Compito dell’ANP CIA e delle altre Associazioni di pensionati e le organizzazioni sindacali è di vigilare con la massima attenzione, affinché quanto scritto venga stralciato e non riproposto.
Anche sulle prestazioni assistenziali, integrazione al trattamento minimo, assegno sociale, ecc. dovremo “ drizzare le orecchie” per capire dove si vuole andare a parare.
Continua la solfa per cui è più facile togliere alla massa dei poveri piuttosto che colpire in alto.