La Giunta regionale del Piemonte ha approvato il 29 marzo, su proposta dell’Assessore all’Agricoltura della Regione Piemonte, Giorgio Ferrero, una serie di delibere per l’attivazione dei bandi 2019 del Programma di sviluppo rurale 2014-2020 a sostegno dei giovani agricoltori, per investimenti in agricoltura e agriturismi, per l’ospitalità dei salariati agricoli.
Sono 15 milioni di euro i contributi assegnati dalla Regione ad integrazione del bando 2017 della misura del Psr denominata “pacchetto giovani”, rivolta agli agricoltori tra i 18 e i 41 anni che intendono insediarsi nelle aziende agricole. Con questa operazione è stato dato pieno e totale sostegno alle richieste di giovani che avevano aderito a questo bando.
La Giunta ha inoltre deliberato l’apertura di nuovi bandi che sono rivolti ai giovani agricoltori e non solo: sul bando 2019 del Psr “Premio per l’insediamento di giovani agricoltori” viene assegnata un abase iniziale di 1 milione e 800 mila euro di risorse finanziare; e sul bando 2019 del Psr “Miglioramento del rendimento globale e della sostenibilità delle aziende agricole” vengono assegnati 5 milioni di euro con previsione di implementazione delle risorse.
La Regione assegna 2,9 milioni di euro di contributi sul bando 2017 della misura del Psr “Creazione e sviluppo di attività extra-agricola”per finanziare le richieste di contributi per la realizzazione di agriturismi, di fattorie didattiche e di alloggi per l’ospitalità dei salariati agricoli avventizi.
Commenta il direttore provinciale Cia Cuneo Igor Varrone: “I finanziamenti in arrivo sono azioni utili e indispensabili per le aziende del territorio e la loro sostenibilità economica: specialmente per quelle avviate dai giovani che puntano sulla crescita e il rinnovamento. La speranza, però, è che i pagamenti siano erogati, a differenza delle ultime tornate, con puntualità e tempestività. Soprattutto per quanto riguarda gli insediamenti. Abbiamo assistito a crisi aziendali dovute a grandi investimenti di cui erano attesi i contributi previsti, ma il ritardo di questi ha portato le imprese in sofferenza di liquidità. Alcune aziende addirittura rinunciano, a prescindere, alle azioni di rinnovamento per i tempi lunghi e farraginosi che si verificano nel tempo per la presentazione e il disbrigo delle pratiche”.